mercoledì 3 giugno 2015

Missione di Jaiba



UNA NUOVA BANDIERA MISSIONARIA IN BRASILE

                    (Dal “Magnificat” n.1/2006)



La comunità parrocchiale di Acerno ha impiantato una nuova bandiera di solidarietà missionaria insieme con le Suore Ancelle della Visitazione; un puntino geografico del vasto e contraddittorio Brasile è stato colorato di amore e di servizio. Nella Diocesi di Janauba (Stato di Minas Gerais) e precisamente nella cittadina di JAIBA (che conta circa quarantamila abitanti), il Vescovo Dom José Mauro Bastos ha accolto questa nuova presenza religiosa e missionaria delle Ancelle, con il sostegno materiale e spirituale della Parrocchia S. Maria degli Angeli di Acerno. Domenica 5 febbraio u.s., nella chiesa parrocchiale di Jaiba, dedicata a Nostra Signora della Gloria (Madonna Assunta), stracolma di popolo festante, il Vescovo ha presieduto la celebrazione eucaristica, insediando il nuovo parroco e presentando le Suore che si fermeranno per svolgere il servizio pastorale, in fedeltà alle linee operative disegnate dal Pastore locale.



Mons. Mario Salerno, che ha accompagnato le Suore insieme con Suor Maddalena, Vicaria Generale, al termine della Messa ha portato il saluto della parrocchia di Acerno e ha manifestato sentimenti di profonda gratitudine. L’intervento, che ha letto in lingua portoghese, sintetizza il senso di questa nuova missione. Lo riportiamo integralmente.

“Carissimo Dom José Mauro; carissimi fratelli e sorelle, oggi si realizza un mio piccolo sogno, qui, in questa terra di Brasile che ho imparato ad amare negli anni della mia formazione culturale e teologica. Io non ho mai avuto grandi sogni e tanto meno ho sognato beni e ricchezze di questo mondo ma solo di poter vivere il Vangelo e di servirlo con il fuoco di quell’amore che viene solo da Dio. È il sogno di piantare una bandiera, anche se molto piccola, di quella Diaconia della carità che ha sempre ispirato il mio ministero sacerdotale e che abbraccia le frontiere missionarie della Chiesa di Cristo, una, santa, cattolica, apostolica. L’inizio di questo nuovo servizio ecclesiale nella vostra comunità di Jaiba, con la presenza della Suore Ancelle della Visitazione, è motivo di profonda e intima gioia e muove il mio cuore a lodare la misericordia di Dio che si espande su tutte le sue creature e muove a cantare: Magnificat, anima mea Dominum.
Ma i sogni non si realizzano da soli e questo seme di presenza religiosa e missionaria che oggi si getta nel terreno della vostra comunità non sarebbe stato possibile se io non avessi avuto una comunità parrocchiale che ha condiviso questa scelta, fatta per celebrare lo scorso anno il mio 25° anniversario di sacerdozio. La mia comunità e’ piccola, rispetto alla vostra, appena tremila persone, ma ha un cuore grande e generoso; è un paese, il mio, che di questi tempi è immerso nella neve e nel freddo ma la sua gente ha un cuore caldo, che palpita di amore e di solidarietà.
Perciò dico innanzi tutto grazie alle persone e alle famiglie di Acerno che stanno condividendo questo progetto di sostenere materialmente e spiritualmente il servizio pastorale che le Suore Ancelle della Visitazione porteranno avanti qui in Jaiba, in piena comunione con il Vescovo e con il Parroco. Noi non  siamo ricchi ma, come l’apostolo Pietro disse allo storpio presso la porta Bella del tempio a Gerusalemme: “Io non possiedo ne’ oro ne’ argento, ma quello che ho te lo do”, anche noi quello che abbiamo, lo vogliamo condividere con voi, in umiltà e semplicità.
Questo piccolo sogno poi si realizza anche perché Madre Vincenza Minet, Fondatrice della Congregazione, accolse due anni fa questa proposta di avviare un nuovo servizio missionario, qui in Brasile, nello spirito della Visitazione che lei ha ricevuto in dono e che con amore e passione riesce a diffondere lungo le strade del mondo. Grazie a Madre Vincenza, che mi consente oggi di gioire insieme con la mia comunità parrocchiale. Ed infine, questo sogno si realizza anche perché abbiamo trovato un Padre e un Pastore, il vostro Vescovo, che con sincero affetto ci ha accolto e ci ha indirizzato su questa strada, mettendo a disposizione delle Suore una struttura diocesana, dalla quale si irradierà la luce della Visitazione a servizio di questa comunità. Grazie Dom Mauro.
E grazie a voi, Suore Ancelle della Visitazione, che in obbedienza al vostro Carisma, vi fermate qui a collaborare per l’annuncio del Vangelo, per alimentare l’amore a Gesù Cristo, Via, Verità e Vita, per servire con gioia e con umiltà questa comunità, con la stessa sollecitudine della Vergine Maria.A Maria, Madre di Dio e Madre nostra, abbiamo affidato questa nuova missione, l’altro giorno, recandoci con Suor Maddalena, Vicaria generale, nel Santuario dell’Aparecida. L’immagine di Nostra Signora Aparecida, che collocherete nella vostra cappellina, vi richiamerà sempre la sua materna compagnia e la sua tenera protezione. A voi, popolo di Jaiba, il dono di questa presenza religiosa: accoglietelo con amore e custoditelo con affetto. Grazie a Dio, grazie alla Vergine Maria e grazie a tutti”.

VIAGGIO MISSIONARIO IN BRASILE
  27 gennaio/8 febbraio 2007

A DISTANZA DI UN ANNO 
DALL'APERTURA DELLA MISSIONE
 VISITA A JAIBA CON MADRE VINCENZA
E INCONTRO CON LE FAMIGLIE ADOTTATE
“E’ per fede che Abramo obbedì”. È per fede che la storia continua. Solo per fede, oltre 20 anni fa, Madre Vincenza sbarcò per la prima volta in Brasile; solo per fede questa missione delle Ancelle continua ad essere segno di caritàe di speranza. Ed è solo per fede che si continua ad affrontare le fatiche di questi viaggi missionari sulle stradedella Visitazione. Solo il Signore sa quanto “costino” queste frontiere missionarie. Solo il Signore sa e questo ci deve bastare. Le parole dell’Apostolo Paolo ci vengono in aiuto e sono di grande consolazione: “Non siamo mossi da volontà d’inganno, né da torbidi motivi, né abbiamo usato frode alcuna, non cercando di piacere agli uomini ma a Dio che prova i nostri cuori. Mai abbiamo pronunciato parole di adulazione, come sapete, né avuto pensieri di cupidigia e neppure abbiamo cercato la gloria umana, né da voi, né da altri:Dio ne è testimone” (1Tes 2, 1ss.).

E di consolazione è stata la bella celebrazione di Domenica 28 gennaio nella Cappella di Vila Acalanto, presieduta dal Vescovo Dom Emilio Pignoli, durante la quale la giovane Esmeralda ha emesso la sua prima professione religiosa nella famiglia delle Ancelle e Suor Neidiane ha rinnovato i suoi voti religiosi. Suscita sempre emozione e commozione il momento di consacrazione religiosa delle giovani; Dio non si è stancato di chiamare a sé anime che sappiano amarlo e servirlo nella totalità del proprioessere consacrato. La gioia invade il cuore che si eleva nel Cantico di lode del Magnificat e nella preghiera di invocazione allo Spirito per il dono della fedeltà e della perseveranza, sino alla fine, usquead mortem. Giovedì 1 febbraio, con la Madre, lasciamo San Paolo per spostarci in Minas Gerais e visitare, dopo un anno dall’apertura, la Missione diJaiba, dove ci attendono le Suore e dove la comunità ci accoglie con grande affetto. Nel nostro cuore c’è un po’ di tristezza per l’assenza del carissimo Vescovo Dom Mauro, che il Signore ha chiamato a sé nel settembre dello scorso anno e i ricordi degli incontri precedenti suscitano un pizzico di nostalgia ma tutto si scioglie nella preghiera e nel lavoro che immediatamente ci assorbe. Non c’è tempo per lasciarsi andare ai ricordi; l’incontro con le famiglie e i bambini adottati dalla mia comunità parrocchiale diventa più urgente, nonostante la pioggia insistente che ci complica un po’ la Visita, al puntoda rimanere anche impantanati conla macchina. Comunque, insieme con Suor Suely, inzuppati ed infangati ma gioiosi, riusciamo ad incontrare quasi tutti i bambini, consegnando loro lettere e foto delle famiglie acernesi adottanti. Lo spettacolo rimane deprimente: fango, baracche di legno, di cartone e di plastica, bambini laceri, bagni ‘comunitari’… tanta miseria. E’ difficile rendere a parole quanto si vede e si tocca. È stata una piccola Via Crucis lungo le strade fangose di questa comunità e ad ogni stazione un volto e una storia. Per tutti una stretta di mano, un sorriso, una benedizione e nel cuore tanta tristezza per questa miseria umana e sociale. 
Maria Aparecida, Cleber, Kaique, Fabio, Solange… sono nomi di volti precisi con le loro singole storie di abbandono e di sofferenza che penetrano nel cuore come spine che fanno sanguinare, ma sono anche segni di tanti volti indefiniti, abbandonati a se stessi. Un senso di impotenza ci afferra e stringe l’anima ma poi ci si apre a Lui, al Signore della vita che ci ricorda: “un bicchiere d’acqua dato a questi piccoli è dato a me”. Non chiede di essere ‘salvatori’ del mondo, ma solo un pezzo di pane e un sorso d’acqua per amore Suo. La Parola di Dio, nell’Eucaristia domenicale del 4 febbraio, ci ha particolarmente illuminati: “Eccomi, Signore, manda me”, puoi contare su di me e sull’offerta della mia vita al Tuo progetto di salvezza per l’umanità.
Così rispose Isaia, così rispose Paolo, così hanno risposto gli Apostoli, tutti, che lasciarono tutto e seguirono Gesù, quel Maestro che invita a prendere il largo, Duc in altum, e a gettare la rete per la pesca dopo una faticosa e vana notte di lavoro. Anche qui in Jaiba abbiamo voluto gettare una piccola rete di solidarietà.
La sera di sabato 3 febbraio ci siamo riuniti con tanti giovani, con le istituzioni locali, con i responsabili scolastici per avviare il “Progetto Vita”: una struttura di accoglienza per gli adolescenti, fascia di età particolarmente a rischio, per i quali si avvieranno laboratori di informatica, di artigianato e di formazione, con il coordinamento delle Suore Ancelle, onde favorire una crescita umana, sociale e spirituale di tanti ragazzi.
“Sobre Tua Palavra, Segnor”/Sulla Tua Parola, Signore”, come Pietro gettò le reti e ottenne una pesca meravigliosa, anche noi vogliamo continuare a gettare la rete nel mare della storia e della vita. “Sulla Tua Parola”, Signore, vogliamo continuare a sperare che anche in questo mondo può esserci maggiore giustizia e pace. “Sulla Tua Parola”, Signore, vogliamo continuare a percorrere le strade della carità e del servizio, strade fangose e bagnate di lacrime, quelle strade della Visitazione che seminano speranza e gioia nel cuore dell’uomo, di ogni uomo. L’imminente Santa Pasqua trasfiguri i nostri cuori e la nostra vita ad immagine del Signore crocifisso e risorto, per testimoniare che solo Lui è il nostro Maestro; che solo in Lui vi è salvezza e pace ed è solo per Lui che “la carità delle opere assicura una forza inequivocabile alla carità delle parole”(NMI 50).
 





Nessun commento:

Posta un commento