mercoledì 3 giugno 2015

Cameroun 2007



5 - 11 LUGLIO 2007 - VISITA MISSIONARIA IN CAMEROUN
(a cura di mons. Mario Salerno)

Insieme con Madre Vincenza, Suor Rosalia e il Sindaco di Santa Marinella, on.le Pietro Tidei, ci siamo imbarcati da Roma Fiumicino la mattina del 5 luglio e via Parigi siamo arrivati a Yaoundé la sera alle ore 18,30. Qui incontriamo le  Suore Ancelle che da sei mesi stanno nella missione di Evodoula, nel cuore della foresta pluviale, dove arriviamo alle ore 21,30. Un viaggio molto faticoso che ci ha portato nel cuore della foresta dove è situata la casa missionaria delle suore che è ancora in fase di costruzione.





Sono state sistemate solo alcune camere dove  siamo ospitati, e per lavarsi si usano i secchi con l’acqua. È da questo pozzo, scavato a mano, che si tira l’acqua per il fabbisogno igienico. Molta precarietà e difficoltà. D’altra parte, un po’ tutte le missioni di queste suore Ancelle sono nella precarietà ma essenzialità e quando si parte sappiamo che non è un viaggio turistico e confortevole. Tutt’altro. Perciò si offre tutto al Signore nella speranza che apporti frutti di bene soprattutto per le comunità e le persone che vengono servite. 
È la mia prima volta in Cameroun, un nuovo paese africano che conosco e che imparo ad amare stando qui per alcuni giorni, in una serie di incontri che viviamo e che arricchiscono la nostra anima, perciò l’ho definito “il viaggio degli incontri”. Di certo l’incontro più importante è con la gente dei villaggi, quando entriamo nelle loro misere capanne e vediamo su quali pagliericci si sistemano adulti e bambini, nella mancanza di igiene, di acqua, e talora di cibo.

I bambini, ovunque andiamo, sono il cuore dei villaggi e l’incontro è sempre molto affettuoso e gioioso. I bambini sono sempre i soggetti più indifesi ovunque, ma in modo particolare in queste terre e in queste parti del mondo. Suscitano tanta tenerezza e il loro sguardo, comunque sereno, è una chiara interpellanza alla tua coscienza e alla coscienza del nostro mondo opulento ed egoista.


 “Lasciate che i bambini vengano a me”: la parola di Gesù trova concreta attuazione e prolungamento anche in questi semplici e sinceri gesti di accoglienza che illuminano la vita e le persone. Incontriamo anche diversi ragazzi disabili e tanti bambini con i quali giochiamo e poi, sorridenti e scherzosi, ci salutano quando andiamo via.


Evodoula è una serie di villaggi nel cuore della foresta con una popolazione di circa 45.000 abitanti, sparsi ovunque. Una chiesa centrale, parrocchia dedicata a Maria Regina dell’universo. Anche qui, come altrove, accanto alla miseria che è sotto gli occhi e dentro il cuore, incontriamo tanta accoglienza e dignità.
 Lunedì 9 luglio, torniamo a Yaoundé, dove incontriamo l’Arcivescovo, molto accogliente e chiaro sulla questione dei giovani seminaristi e salutiamo anche il suo giovane vescovo ausiliare Zoa. Nel pomeriggio del 9 luglio andiamo ad Obala per incontrare il vescovo diocesano che ha accolto le suore Ancelle e ci ribadisce la priorità sanitaria per Evodoula e quindi la necessità e l’urgenza dell’ambulatorio medico e farmaceutico.
Martedì 10 luglio, alle ore 7,30 nella nostra casa celebriamo l’eucaristia e salutiamo la comunità, ringraziando le suore per l’accoglienza di questi giorni. Partiamo per Yaoundé, dove visitiamo il grande Santuario, dedicato a Maria, Regina degli Apostoli, Patrona del Camerun. Nel suo cuore materno affidiamo questo paese, questa missione e il nostro viaggio di ritorno. Quindi partiamo per Douala, quasi quattro ore di viaggio, dove incontriamo il cardinale Toumi. Una bella accoglienza ed ospitalità da parte del cardinale 75enne, che ci ha invitati a tornare in Cameroun per parlare ai vescovi e ai sacerdoti sul mistero della Visitazione e sulla nascente famiglia degli Apostoli della Visitazione. Veramente paterno ed illuminante, dall’alto della sua stazza anche fisica. Poi visitiamo la sua cattedrale, dedicata ai santi Pietro e Paolo.
Mercoledì 11 luglio siamo di nuovo a casa. Andati e tornati è già una grazia di Dio. Anche questa è una missione che deve essere sostenuta. La casa è ancora in costruzione e bisogna costruire, con urgenza e priorità assoluta, l’ambulatorio medico di cui c’è tanta necessità. Lo spirito missionario è nel cuore e lo si deve vivere ovunque e con chiunque, nella speranza di trovare sempre accoglienza e generosità. Anche il “grido silenzioso” di questa povertà, qui a Evodoula, nel cuore della foresta, non può rimanere inascoltato.

Signore, continua ad aprire occhi e cuori su queste miserie, il tuo Spirito illumini le nostre menti. La tua Santissima Madre accompagni i nostri passi sulle strade della Visitazione, che sono strade di servizio umile e generoso.


 
































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