5 - 11 LUGLIO 2007 - VISITA MISSIONARIA IN CAMEROUN
(a cura di mons.
Mario Salerno)
Insieme con Madre
Vincenza, Suor Rosalia e il Sindaco di Santa Marinella, on.le Pietro Tidei, ci
siamo imbarcati da Roma Fiumicino la mattina del 5 luglio e via Parigi siamo
arrivati a Yaoundé la sera alle ore 18,30. Qui incontriamo le Suore Ancelle che da sei mesi stanno nella
missione di Evodoula, nel cuore
della foresta pluviale, dove arriviamo alle ore 21,30. Un viaggio molto
faticoso che ci ha portato nel cuore della foresta dove è situata la casa
missionaria delle suore che è ancora in fase di costruzione.
Sono state sistemate
solo alcune camere dove siamo ospitati, e per lavarsi si usano i secchi
con l’acqua. È da questo pozzo,
scavato a mano, che si tira l’acqua per il fabbisogno igienico. Molta
precarietà e difficoltà. D’altra parte, un po’ tutte le missioni di queste
suore Ancelle sono nella precarietà ma essenzialità e quando si parte sappiamo
che non è un viaggio turistico e confortevole. Tutt’altro. Perciò si offre
tutto al Signore nella speranza che apporti frutti di bene soprattutto per le
comunità e le persone che vengono servite.
È la mia prima volta
in Cameroun, un nuovo paese africano che conosco e che imparo ad amare stando
qui per alcuni giorni, in una serie di incontri che viviamo e che arricchiscono
la nostra anima, perciò l’ho definito “il viaggio degli incontri”. Di certo
l’incontro più importante è con la gente dei villaggi, quando entriamo nelle
loro misere capanne e vediamo su quali pagliericci si sistemano adulti
e bambini, nella mancanza di igiene,
di acqua, e talora di cibo.
I bambini, ovunque
andiamo, sono il cuore dei villaggi e l’incontro è sempre molto affettuoso e
gioioso. I bambini sono sempre i soggetti più indifesi ovunque, ma in modo
particolare in queste terre e in queste parti del mondo. Suscitano tanta tenerezza
e il loro sguardo, comunque sereno, è una chiara interpellanza alla tua
coscienza e alla coscienza del nostro mondo opulento ed egoista.
“Lasciate che i
bambini vengano a me”: la parola di Gesù trova concreta attuazione e
prolungamento anche in questi semplici e sinceri gesti di accoglienza che
illuminano la vita e le persone. Incontriamo anche
diversi ragazzi disabili e tanti bambini con i quali giochiamo e poi,
sorridenti e scherzosi, ci salutano quando andiamo via.
Evodoula è una serie
di villaggi nel cuore della foresta con una popolazione di circa 45.000
abitanti, sparsi ovunque. Una chiesa centrale, parrocchia dedicata a Maria
Regina dell’universo. Anche qui, come altrove, accanto alla miseria che è sotto
gli occhi e dentro il cuore, incontriamo tanta accoglienza e dignità.
Lunedì 9 luglio, torniamo
a Yaoundé, dove incontriamo l’Arcivescovo, molto accogliente e chiaro sulla
questione dei giovani seminaristi e salutiamo anche il suo giovane vescovo
ausiliare Zoa. Nel pomeriggio del 9 luglio andiamo ad Obala per
incontrare il vescovo diocesano che ha accolto le suore Ancelle e ci
ribadisce la priorità sanitaria per Evodoula e quindi la necessità e l’urgenza
dell’ambulatorio medico e farmaceutico.
Martedì 10 luglio, alle ore 7,30 nella nostra casa celebriamo l’eucaristia e
salutiamo la comunità, ringraziando le suore per l’accoglienza di questi
giorni. Partiamo per Yaoundé, dove visitiamo il grande Santuario, dedicato a
Maria, Regina degli Apostoli, Patrona del Camerun. Nel suo cuore materno
affidiamo questo paese, questa missione e il nostro viaggio di ritorno. Quindi partiamo per Douala, quasi quattro ore di viaggio, dove incontriamo il cardinale
Toumi. Una bella accoglienza ed ospitalità da parte del cardinale 75enne, che
ci ha invitati a tornare in Cameroun per parlare ai vescovi e ai sacerdoti sul mistero
della Visitazione e sulla nascente famiglia degli Apostoli della Visitazione.
Veramente paterno ed illuminante, dall’alto della sua stazza anche fisica. Poi
visitiamo la sua cattedrale, dedicata ai santi Pietro e Paolo.
Mercoledì 11 luglio siamo
di nuovo a casa. Andati e tornati è già una grazia di Dio. Anche questa è una
missione che deve essere sostenuta. La casa è ancora in costruzione e bisogna
costruire, con urgenza e priorità assoluta, l’ambulatorio medico di cui c’è
tanta necessità. Lo spirito missionario è nel cuore e lo si deve vivere ovunque
e con chiunque, nella speranza di trovare sempre accoglienza e generosità.
Anche il “grido silenzioso” di questa povertà, qui a Evodoula, nel cuore della
foresta, non può rimanere inascoltato.
Signore, continua ad aprire occhi e cuori su queste miserie, il tuo Spirito
illumini le nostre menti. La tua Santissima Madre accompagni i nostri passi sulle strade della Visitazione, che sono strade di servizio umile e generoso.
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