VISITA MISSIONARIA NELLE ISOLE FILIPPINE
20 Settembre/10 ottobre 2004
Dal “Magnificat” n. 5/2004
Adrian, in braccio a Suor Lorena,
è un bambino di sei anni! Denutrito, cardiopatico, non si regge in piedi.
Sembra divorarti con quegli occhioni
spalancati e un flebile sorriso che si apre.
Amboy è un bambino spastico e
durante la Messa
simula con la sua manina la suora che suona la chitarra e sorride felice.
Jemuel, altro bambino spastico, ha
invece uno sguardo tanto triste; impresa ardua fargli abbozzare un sorriso.
Sono tre, dei circa quaranta bambini affidati alle Suore Ancelle della
Visitazione nella missione di Borongan,
uno dei tanti poveri villaggi sull’isola
filippina di Samar, ultima missione visitata in questo 2004, dopo il
Brasile, il Kenya e il Madagascar.
Quanta fatica abbiamo visto sul volto di queste Suorine ma anche tanta
serenità e tanta gioia nell’accudire, dalla mattina alla sera e dalla sera alla
mattina, questo pezzo di povera umanità abbandonata. Sì, è un ciclo continuo
per sfamare, lavare, curare, vestire, giocare… far vivere! È il ciclo di quella
“Visitazione” permanente, inaugurato duemila anni fa da una giovane ed umile
fanciulla di Nazareth che, con sollecitudine, affrontò il faticoso viaggio per
raggiungere la collina di Ain Karem, dove esplose la gioia del Magnificat.
“Ain Karem” e “Magnificat” sono i nomi che le Suore Ancelle hanno
apposto sulle due strutture di accoglienza nella missione di Borongan, dove si
respira quell’aria di sollecitudine che fa vibrare ogni giorno le note del
Cantico della Vergine, che loda e glorifica il suo Dio. E il cuore si apre alla
speranza, anche perché gli occhi vedono, qui come altrove, che quanto viene
generosamente offerto e donato dalle nostre comunità è ben speso, è ben investito nelle opere di carità.
È il miracolo dell’amore, perché solo con l’amore si può salvare una
vita e una vita salvata è glorificazione di Dio. Tutto il possibile, allora,
per continuare a salvare qualche vita, tutto il possibile, con la grazia di
Dio.
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